Finora le comunità energetiche si sono basate principalmente sulla generazione e conservazione dell’energia, ma recentemente, alcune comunità hanno deciso di adottare tecnologie di smart grid per trasformarsi in “centrali energetiche virtuali” ed esercitare ruoli differenziati nel sistema energetico.
A causa dell’aumento del rischio di squilibrio e congestione della rete, causato dall’afflusso di energia rinnovabile intermittente, gli operatori di rete hanno quindi ritenuto opportuno cercare capacità di flessibilità per aiutare a regolare l’alimentazione elettrica nel sistema. E’ stata pertanto sviluppata la Virtual Power Plant (VPP), una piattaforma ICT intelligente che aggrega risorse energetiche distribuite in un portafoglio coordinato e gestito, agendo come un’unica grande entità simile a una centrale elettrica convenzionale e consentendo una migliore integrazione della generazione distribuita nel sistema energetico centralizzato esistente.
Nonostante appaiano promettenti, le VPP non sono ancora diventate un punto di svolta nella transizione energetica, poiché sono sviluppate principalmente per adattarsi ai bisogni degli attori storici, non corrispondendo spesso ai bisogni e alle esigenze delle comunità energetiche locali.
Esistono poi le community Virtual Power Plant (cVPP), ovvero delle VPP adottate da un gruppo di persone che condividono un determinato spazio geografico e/o un insieme di interessi comuni, dove i costi e i benefici dell’iniziativa sono a carico di questo stesso gruppo e dispone di tecnologia per la generazione distribuita di energia basata su fonti rinnovabili, lo stoccaggio e l’efficientamento dei consumi.
1) COMUNITÀ
- di luogo;
- di interesse.
2) LOGICA DELLA COMUNITÀ
- un’iniziativa fondata su bisogni, motivazioni e valori;
- un elevato numero di asset di proprietà;
- un elevato livello di coinvolgimento dei membri nei processi decisionali;
- un’equa distribuzione dei rischi e dei benefici;
- capacità di coinvolgere sempre nuovi soggetti dopo l’avviamento del progetto;
- elevato livello di inclusività e apertura a soggetti diversificati;
- tendenza ad armonizzare la tecnologia scelta con i valori e il fabbisogno energetico della comunità.
3) PORTAFOGLIO DER (RISORSE ENERGETICHE DISTRIBUITE)
- generazione distribuita costituita da generatori di energia controllabili o intermittenti, rinnovabili o non rinnovabili e spesso di piccola capacità collegati alla rete di distribuzione;
- carichi controllabili che includono vari apparecchi elettrici che possono essere controllati per spostare o alterare la domanda di energia;
- sistemi di accumulo dell’energia che forniscono flessibilità alla rete, fornendo energia di riserva o agendo come un carico (durante la carica) o come un generatore (durante la scarica).
4) ARCHITETTURA DI CONTROLLO
- centralizzata, controlla tutte le DER e riceve informazioni sui loro limiti e sulle preferenze dei proprietari;
- decentralizzata, gestisce le DER a diversi livelli (ad esempio VPP locali, regionali e su larga scala);
- distribuita, non ha accesso diretto alle DER, ma è costituita da un “agente di scambio di informazioni” che invia dati (ad es. dati di mercato, previsioni meteorologiche, prezzi energetici dinamici) a controllori locali che a loro volta ottimizzano le proprie strategie individuali.
5) RUOLO NEL SISTEMA ENERGETICO
- ESCo, per l’ottimizzazione dei profili di produzione e consumo individuali e/o della comunità;
- facilitatore, per l’implementazione o espansione del portafoglio DER;
- produttore, l’energia generata può essere utilizzata o venduta ai fornitori di energia.
- fornitore (SUP), può vendere l’energia ai propri membri o sul mercato
- aggregatore e gestore del sistema di distribuzione (DSO) nel caso in cui sia anche gestore della propria microgrid.
Un esempio è il villaggio rurale di Loenen, in Olanda, che ha consentito ai ricercatori di verificare sul campo il livello di aderenza della comunità al loro modello: come primo passo, la comunità ha fondato “Loenen Energy Neutral”, (LEN), che fino ad oggi gestisce un fondo rotativo destinato a sostenere e incoraggiare gli investimenti locali in isolamento, impianti FV e altre tecnologie sostenibili come le pompe di calore; ora punta a ampliarsi e professionalizzarsi, producendo energia in forma collettiva, con la costituzione di una cooperativa energetica basata su una Virtual Power Plant (cVPP).
La cVPP Loenen è una “comunità di luogo” che si limita al villaggio rurale di Loenen, comprendendo i proprietari di case private, i locatari di alloggi sociali, industria, PMI e scuole.
I fondatori della cooperativa energetica sono guidati da una pluralità di esigenze e motivazioni:
- obiettivi tecnici: aumento della produzione locale di energia rinnovabile e contribuire a una migliore integrazione della generazione distribuita e di un sistema elettrico a prova di futuro;
- obiettivi sociali: aumento dell’autosufficienza e indipendenza, assunzione di responsabilità e controllo sulle sfide della transizione energetica e aumento del controllo sulle decisioni relative all’ubicazione e alla dimensione della generazione locale di energia;
- obiettivi finanziari: miglioramento dell’economia locale aumentando le entrate locali con il reddito proveniente della generazione locale di energia.
Sono stati organizzati dei seminari, seguiti da questionari, per coinvolgere l’intera comunità nello sviluppo della cVPP, cosicchè tutti gli abitanti, compresi gli inquilini, possano diventare membri della cooperativa energetica ed essere coinvolti nella governance e nel processo decisionale all’interno della stessa.
L’insieme di risorse energetiche in capo alla comunità consiste in impianti FV domestici e collettivi, con potenzialità per lo sviluppo di impianti eolici e di biogas.
Attualmente vengono esplorati due diversi sistemi di accumulo di energia che potrebbero entrare a far parte della cVPP:
– una batteria di prossimità (bilanciamento diurno e notturno);
– un’installazione power-to-gas (bilanciamento stagionale).
A causa delle molte incertezze, l’obiettivo è quello di sviluppare un modello di cVPP modulare, in grado di controllare le DER e ricoprire una varietà di ruoli in futuro, tra cui quelli di ESCo e di aggregatore, che tuttavia potrebbe anche essere (in parte) affidato a una terza parte in dipendenza dell’evoluzione normativa e della scala necessaria.
Con la gestione del fondo rotativo, la cVPP Loenen svolge già il ruolo di facilitatore, mirando ad espandere il proprio ruolo di produttore aumentando la produzione locale di energia rinnovabile attraverso lo sviluppo di progetti FV individuali e collettivi, in seguito esternalizzerà il ruolo di fornitore a terzi, ma in futuro, quando la generazione sarà aumentata in modo significativo, la cVPP Loenen potrebbe voler diventare un fornitore autorizzato.
Vi terremo aggiornati.
ZBUSINESS SRL